La bella storia di Oumar.

«Io ce l’ho fatta. Ora, quando vado a scuola?».

Non è solo una storia di coraggio e di salvataggi, quella di Oumar Namoko, 8 anni e mezzo e gli occhi di chi da solo ha scelto di vivere o morire, rinascendo dopo quattro mesi di viaggio verso l’Italia. Il suo è un caso a sé.

 Ha viaggiato per 7mila chilometri, è stato rinchiuso, ha lavorato, si è sostentato da solo. Dal villaggio di Tambaga, nel sud ovest del Mali, teatro di continui attacchi jihadisti, Oumar è fuggito perdendo i contatti con la famiglia. A piedi, nel deserto, fino a Tripoli, aggregandosi a vari gruppi, ma sempre un po’ in disparte, ha raccontato chi ha viaggiato al suo fianco. È caduto in mano alle bande libiche che gestiscono i flussi di migranti, è stato detenuto in un lager dove ha subito maltrattamenti (ha il malleolo fratturato e altre cicatrici). Non ha perso la speranza, né il sorriso, lo stesso con cui ora ad Ancona chiede di studiare, lavorare, chiamare il papà per raccontare la sua impresa. E ridere di gioia. «Ce l’ho fatta, sono dall’altra parte, sono in Europa», ha detto felice al genitore incredulo, che non lo sentiva da 4 mesi. (dal Messaggero)

Parola chiave

Tenacia

Riflessione

Questa storia a lieto fine è fonte di molte riflessioni. Teniamola nel cuore, imparando dal desiderio di futuro di Oumar, e pensando al dono che abbiamo nel poter frequentare la scuola, e all’ingiustizia per cui tante persone, spesso in tenera età, per avere un futuro sono costrette a fuggire abbandonando la propria terra e i propri affetti! Tutti abbiamo una responsabilità per fare del nostro meglio, oggi e nella nostra vita, perché questa realtà cambi.

Oggi puoi offrire i tuoi sforzi e, se vuoi, la tua preghiera per tutte quelle persone costrette a emigrare per fuggire da guerre, violenze, carestie.

Momento di silenzio.

Padre Nostro…

Maria, Madre della Chiesa, prega per noi.

San Giuseppe, prega per noi.

Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Un episodio della vita di padre Luigi Caburlotto che ha molto da insegnarci

 Un giorno Luigi Caburlotto, ancora ragazzo, ricevette un compito dal maestro: “Luigi, fra poco è la festa di san Giuseppe Calasanzio, vorrei che ti preparassi a raccontare ai tuoi compagni la sua storia. Sai che è stato lui il primo a fondare una Scuola per i ragazzi poveri”. 

Luigi ne fu entusiasta. Si preparò proprio bene, cercò un libro che raccontasse ogni particolare, scrisse un lungo discorso. 

E gli capitò una cosa proprio bella: studiando san Giuseppe Calasanzio scoprì cosa il Signore voleva da lui.

“Signore, ho capito cosa mi suggerivi da tanto tempo. Anch’io, come san Giuseppe Calasanzio, sono sempre stato commosso dai ragazzi che stanno sulle strade. Tu allora domandi anche a me di diventare sacerdote e di prendermi cura dei ragazzi, specialmente dei più poveri e soli”.

Parola chiave

Vocazione

Riflessione

Come possiamo scoprire la nostra vocazione nella vita? Sicuramente Dio per ognuno ha un invito bellissimo, sta a noi chiedere aiuto a Lui e a chi ci vuole bene per scoprirlo.

Ispirati da padre Luigi Caburlotto, chiediamo nella preghiera aiuto a Dio per scoprire la strada che siamo chiamati a percorrere nella nostra vita.

Padre Nostro…

Maria, Madre della Chiesa, prega per noi.

San Giuseppe, prega per noi.

Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

La lettura di oggi ci racconta del primo martire, santo Stefano, la cui testimonianza fu vista da Saulo, che sarebbe diventato san Paolo.

Dagli Atti degli Apostoli.

In quei giorni, Stefano [diceva al popolo, agli anziani e agli scribi:] «Testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo. Come i vostri padri, così siete anche voi. Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete diventati traditori e uccisori, voi che avete ricevuto la Legge mediante ordini dati dagli angeli e non l'avete osservata».

 All'udire queste cose, erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano.
Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio».

Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Sàulo.

E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». Detto questo, morì.

Sàulo approvava la sua uccisione.

Parola chiave

Testimonianza

Riflessione

Abbiamo letto il racconto di Stefano, il primo discepolo di Gesù che, dopo la Resurrezione, Lo seguì testimoniandolo fino a dare la vita. Tutti noi battezzati siamo chiamati a dare questa testimonianza con i nostri atti. Come disse Giovanni Paolo II: «Forse a voi non verrà chiesto il sangue, ma la fedeltà a Cristo certamente sì! Una fedeltà da vivere nelle situazioni di ogni giorno». Colpisce, nella narrazione di un fatto così violento, la pace con cui Stefano va incontro al suo destino. Questa Pace è dono dello Spirito, ed è capace di innescare un cambiamento nei cuori di chi incontriamo nel nostro cammino, come successe a quel Saulo, che vide morire Stefano, e che sarebbe diventato san Paolo, l’Apostolo delle Genti.

Preghiamo il Signore perché ci dia la fedeltà, l’ardore, la coerenza per testimoniarLo in ogni atto di questa giornata.

Padre Nostro…

Maria, Madre della Chiesa, prega per noi.

San Giuseppe, prega per noi.

Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Continuiamo il nostro cammino con san Giuseppe

San Giuseppe ci suggerisce tre parole-chiave per la vocazione di ciascuno. La prima è sogno. Tutti nella vita sognano di realizzarsi. Ed è giusto nutrire grandi attese, aspettative alte che traguardi effimeri – come il successo, il denaro e il divertimento – non riescono ad appagare. In effetti, se chiedessimo alle persone di esprimere in una sola parola il sogno della vita, non sarebbe difficile immaginare la risposta: “amore”. È l’amore a dare senso alla vita, perché ne rivela il mistero. La vita, infatti, si ha solo se si , si possiede davvero solo se si dona pienamente. San Giuseppe ha molto da dirci in proposito, perché, attraverso i sogni che Dio gli ha ispirato, ha fatto della sua esistenza un dono.

(Papa Francesco)

Parola chiave
Sogno

Riflessione

Puoi considerare in un momento di silenzio le parole di papa Francesco, ponendoti qualche domanda per esaminarti:

Quali sono i miei sogni?

Spero nel fatto che si possano realizzare, con il mio sforzo e l’aiuto di chi mi vuole bene?

Sono sogni che portano a realizzarmi donandomi agli altri, o sono piuttosto progetti egoistici?

Preghiera

Padre Nostro…

Maria, madre della Chiesa, prega per noi.

San Giuseppe, prega per noi.

Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

La bella notizia di oggi: in questa settimana santa: scopriamo in Gesù un Dio che ci ama senza limiti!

Riflessione di papa Francesco

Mentre viene crocifisso, nel momento più difficile, Gesù vive il suo comandamento più difficile: l’amore per i nemici. Pensiamo a qualcuno che ci ha ferito, offeso, deluso; a qualcuno che ci ha fatto arrabbiare, che non ci ha compresi o non è stato di buon esempio. Quanto tempo ci soffermiamo a ripensare a chi ci ha fatto del male! Così come a guardarci dentro e a leccarci le ferite che ci hanno inferto gli altri, la vita o la storia. Gesù oggi ci insegna a non restare lì, ma a reagire. A spezzare il circolo vizioso del male e del rimpianto. A reagire ai chiodi della vita con l’amore, ai colpi dell’odio con la carezza del perdono. 

Ma noi, discepoli di Gesù, seguiamo il Maestro o il nostro istinto rancoroso? È una domanda che dobbiamo farci: seguiamo il Maestro o seguiamo il nostro istinto rancoroso?

Idea forza

Dio ci insegna ad amare davvero

Sul Calvario si scontrano due mentalità. Nel Vangelo, infatti, le parole di Gesù crocifisso si contrappongono a quelle dei suoi crocifissori. Questi ripetono un ritornello: “Salva te stesso”. Salvare se stessi, badare a se stessi, pensare a se stessi; non ad altri, ma solo alla propria salute, al proprio successo, ai propri interessi; all’avere, al potere, all’apparire. Salva te stesso: è il ritornello dell’umanità che ha crocifisso il Signore. Pensiamoci.

Ma alla mentalità dell’io si oppone quella di Dio; il salva te stesso si scontra con il Salvatore che offre se stesso. 

In questo Triduo Pasquale che si avvicina, chiediamo a Dio il Dono di toccare questo amore infinito e di esserne conquistati, per viverlo ogni giorno.

Padre Nostro…

Maria, Madre della Chiesa, prega per noi.

San Giuseppe, prega per noi.

Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

  Ci avviciniamo alla Pasqua… Gesù parla ai suoi amici…


In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà».
I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse.  […]

Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».

Parola chiave

Fedeltà

Riflessione

Di fronte all’immenso amore di Gesù, il nostro buon cuore viene provocato a promettere il nostro impegno, la nostra buona volontà, come fa Pietro nell’ultima cena. Gesù apprezza il nostro sforzo, ma conosce anche la nostra debolezza: in effetti, quanti buoni propositi, verso noi stessi come verso chi vive accanto a noi a scuola o in famiglia o nel lavoro, vediamo spesso frustrati…

Gesù non vuole scoraggiarci dal nostro desiderio di bene. Tutt’altro: Egli conosce meglio di chiunque altro, addirittura meglio di noi stessi, il nostro cuore! Per questo, prima di un momento come quello del suo Sacrificio sulla Croce, ci invita a innestare tutti i nostri desideri nel Suo Amore Onnipotente, affinché, come tralci nella Vite, diano frutti di Vita Eterna. Contempliamo, in questa giornata, questo invito di Gesù.

Preghiera

Padre Nostro…

Maria, madre della Chiesa, prega per noi.

San Giuseppe, prega per noi.

Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Oggi nella nostra scuola è una giornata dedicata alla Scienza

In questa giornata organizzata dal nostro Istituto, raccogliamo l’invito rivolto dal Papa agli scienziati. La Scienza infatti non è solo una impresa ardua che porta gioia nel momento della scoperta, ma è un dono per tutta la società. Sta a noi, scienziati di domani, condividere le conquiste scientifiche mettendole a servizio del Bene comune. Leggiamo con attenzione.

Idea forza

La Scienza per la pace

Riflessione di papa Francesco

Come ho ricordato nell’Enciclica Fratelli tutti, è urgente "conoscere la realtà per costruire insieme" (n. 204). 

Di fronte alle nuove sfide, a voi, cari amici e amiche della scienza, è affidato il compito di testimoniare come sia possibile costruire un nuovo legame sociale, impegnandovi a rendere la ricerca scientifica prossima a tutta la comunità, da quella locale a quella internazionale, e che insieme è possibile superare ogni conflitto.

La scienza è una grande risorsa per costruire la pace!

Momento di silenzio.

Padre Nostro…

Maria, Madre della Chiesa, prega per noi.

San Giuseppe, prega per noi.

Il salmo di oggi ci ricorda che Dio non ci abbandona mai!

Leggiamo insieme questa strofa del salmo di oggi

Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Molti sono i mali della persona buona,
ma da tutti la libera il Signore.

Parole chiave

Cuore spezzato

Riflessione

Concludiamo questo mese con un motivo di speranza: anche se abbiamo dei motivi di preoccupazione, piccoli o grandi che siano, e sentiamo un po’ di sconforto, che non ci abbandoni mai la fiducia che Dio è sempre vicino, anche quando non lo sentiamo tale. È come il sole quando è nascosto dalle nuvole. A volte il cielo è coperto, ma chi dubiterebbe che il sole è sorto lo stesso e continua a darci luce e calore vitali?

Chiediamo oggi questa speranza e questa fiducia, in particolare per le persone che sappiamo stanno soffrendo di più in questo periodo!

Padre Nostro…

Maria, Madre della Chiesa, prega per noi.

San Giuseppe, prega per noi.

Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Dal libro del profeta Osea.

«Venite, ritorniamo al Signore:
[…] Dopo due giorni ci ridarà la vita
e il terzo ci farà rialzare,
e noi vivremo alla sua presenza.
Affrettiamoci a conoscere il Signore,
la sua venuta è sicura come l'aurora.
Verrà a noi come la pioggia d'autunno,
come la pioggia di primavera

che feconda la terra».

Parola chiave
Vita Nuova

Riflessione

La Primavera è il miracolo della Vita che sembrava finita e che ricomincia. Anche in situazioni difficili e oscure, che mai ci abbandoni questa speranza!!!

Questo, a pensarci bene, è il miracolo per cui ci stiamo preparando in questa Quaresima: la Pasqua, infatti, è quell’intervento di Dio nella nostra storia per cui l’Amore messo in Croce ha vinto la morte dal di dentro, per darci una Vita Nuova, più bella di prima, perché essa inizia quaggiù e non finirà mai!

Camminiamo insieme in questo “inverno” quaresimale, fiduciosi nel fatto che l’Amore di Dio è sicuro come l’Aurora.

Padre Nostro…

Maria, madre della Chiesa, prega per noi.

San Giuseppe, prega per noi.

Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

© Sangiuseppecab.it - Tutti i diritti riservati
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram