Domani è la festa di tutti i Santi. Cosa vuol dire per noi?
Cosa festeggeremo allora il primo novembre? Al di là delle origini dei riti pagani di fine ottobre, il nome Halloween, oggi di moda, deriva da “All Hallows’ Eve”, che vuol dire vigilia di tutti i Santi, la festa che la Chiesa colloca il primo novembre.
Ma chi sono questi Santi? Qual è la loro importanza?
I Santi non sono solamente quelli che stanno sul calendario e sugli altari delle chiese, ma tutte quelle innumerevoli persone, che sarebbe impossibile elencare, che nella loro vita, in ogni epoca, si sono santificate, cioè hanno vissuto l’Amore, quindi hanno trovato Dio e sono già adesso con Lui, in Lui.
Questa è una buona notizia perché vuol dire una cosa ben precisa: tu non sei solo, perché tutti i Santi pregano per te… è come se tu avessi uno stadio enorme pieno di santi che fanno il tifo per te.
Idea forza
Tu non sei mai solo, tu non sei mai sola
Riflessione
Hai mai pensato a chiedere aiuto a un santo? Può essere un santo che ti sta simpatico, o quello di cui porti il nome… proponiti in questi giorni di cercare informazioni su di lui, magari di leggere la sua storia, e magari di pregarlo ogni tanto, di chiedergli aiuto quando ne hai bisogno. Non c’è niente di meglio di avere un santo per amico!
Padre Nostro…
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.
Ci prepariamo alla festa di Tutti i Santi conoscendone alcuni: persone come noi, che hanno amato in modo straordinario!
Santi Giovanni de Brébeuf, Isacco e compagni: i Martiri canadesi
Erano missionari del XVII secolo che donarono la propria vita per annunciare Gesù Cristo alle popolazioni canadesi che non lo conoscevano.
Leggiamo una sintesi della vita del primo tra questi missionari: San Giovanni de Brebéuf.
Nell’immenso territorio Giovanni de Brebéuf si fece notare per dedizione e coraggio. In particolare visse tre anni con la tribù degli uroni, studiandone usi e costumi e scrivendo nella loro lingua un catechismo, importante anche come unica testimonianza di una lingua presto scomparsa. Durante la guerra anglo-francese del 1627-29, padre Brébeuf fu costretto a tornare in patria, ma non appena la colonia venne restituita con un trattato di pace ai francesi ritornò tra i suoi uroni. A questo punto i suoi tenaci tentativi cominciarono a dare dei frutti significativi di conversione. La tribù degli irochesi tuttavia, nemica degli uroni e armata dagli olandesi, ruppe il trattato di pace e diede il via ad una serie di attacchi. In una spedizione del 1649, dopo aver compiuto una strage, gli irochesi presero un gran numero di prigionieri, tra i quali padre Brébeuf, torturato e messo a morte in maniera particolarmente crudele. Egli fa parte del gruppo di gesuiti conosciuti con il nome di martiri canadesi. (da www.santiebeati.it )
Parola chiave
Martirio
Riflessione
La parola martire vuol dire, dal greco, “testimone”. Sebbene di solito la usiamo per indicare chi muore per testimoniare la fede o qualche altro valore fondamentale, se riflettiamo un pochino, ci accorgeremo che anche noi siamo chiamati ad essere martiri... Infatti, anche se probabilmente non ci sarà chiesto il sangue, ogni giorno siamo chiamati a dare la vita per quello in cui crediamo! È questa la nostra missione!
E allora, in un momento di silenzio, puoi chiederti: ma io ho qualcosa per cui dare la vita? Puoi stare sicuro che se custodirai nel cuore quel Qualcosa, ogni tua giornata sarà vissuta con una motivazione nuova!
Padre Nostro…
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.
Un santo dei nostri giorni… un ragazzo che non è caduto in trappola!
Carlo Acutis è stato un ragazzo di Milano che andava a scuola, leggeva, giocava, coltivava le amicizie come qualsiasi altro ragazzo della sua età. Una cosa però lo caratterizzava: la sua relazione con Dio. Da quando aveva 12 anni andava a Messa ogni giorno. Non è che volesse farsi prete… Semplicemente aveva capito che quando «ci si mette di fronte al sole ci si abbronza… ma quando ci si mette dinnanzi a Gesù presente nell’Eucaristia si diventa santi». Questo voleva Carlo Acutis, e così visse con grande entusiasmo, finché una brutta malattia pose fine a un’esistenza che ancora oggi ispira tantissime persone!
Idea forza
Non cadere in trappola!
Riflessione
Carlo sapeva benissimo che “tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie”, perché sono spinti a sacrificare la loro identità più bella per scopiazzare dall’ultimo influencer di Instagram, o dal trending topic di TikTok… Carlo invece non è caduto nella trappola del conformismo, e il suo esempio ci è utilissimo per non caderci neanche noi. Non permettere che questo accada!
In un momento di silenzio, prova a pensare una cosa bella di te che vorresti mostrare di più alle persone a cui vuoi bene… e magari a chiedere aiuto a Dio per mostrare questo dono che hai ricevuto.
Momento di silenzio…
Padre Nostro…
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.
Beato Carlo Acutis, prega per noi.
La storia bella di oggi… è un evento storico che ci fa riflettere
Il 28 ottobre 1965, durante il Concilio Vaticano II della Chiesa Cattolica, il papa Paolo VI promulgò il documento Nostra Aetate. È una bella notizia perché fu un documento importantissimo per incoraggiare al dialogo dei Cristiani con le altre religioni, in particolare con quella ebraica.
Idea forza
Scopriamo volti e bellezza… dell’altro
Riflessione
In un momento di silenzio preghiamo perché ogni uomo possa avvicinarsi a Dio, e affinché l’appartenenza a religioni differenti non sia mai utilizzato come pretesto per azioni violente o ingiustizie. Preghiamo oggi in particolare per la cessazione delle violenze in Terra Santa e nella striscia di Gaza.
A questo proposito… Prova a farti un esame di coscienza: quanto le idee o i gusti diversi degli altri generano distanza o diffidenza nelle tue relazioni? Non vale davvero la pena perdere l’armonia per così poco! Perché non ti proponi in questi giorni di fermarti per ascoltare con più profondità e meno pregiudizi il prossimo?
Padre Nostro…
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.
Ci prepariamo alla festa di Tutti i Santi conoscendone alcuni: Sandra Sabattini
Romagnola e innamorata della presenza delle cose semplici attorno a sé, questa era Sandra. Cresciuta nella fede, aveva colpito Don Oreste Benzi come modello giovanile di eccezionale fedeltà evangelica. Viveva, meditava, scriveva e aiutava: Sandra aveva maturato un’ipotesi di vita come dono di sé, si dedicava senza risparmio agli altri – disabili, tossicodipendenti e poveri. Si era iscritta a Medicina con l’idea di andare in missione in Africa. Ha vissuto un fidanzamento casto con Guido, la loro relazione – e la stessa vita di lei – fu interrotta da un’incidente accaduto nell’aprile del 1984: travolta da un’auto Sandra morì prima di compiere 23 anni.
Testimonianza di Giuliano, un giovane la cui vita è stata cambiata dall’incontro con Sandra
Conobbi Sandra Sabattini nell’ottobre del 1981. Io ero appena uscito dal carcere in libertà provvisoria e avevo iniziato a frequentare il Centro di Accoglienza, lei prestava servizio volontario come operatrice terapeutica. Inizialmente non è stato facile rapportarmi con lei, per le mie difficoltà personali, soprattutto con le ragazze; avevo paura ed ero diffidente. Ma in breve tempo la sua semplicità ed accoglienza sgretolarono le mie resistenze. La sua capacità di ascolto e il suo modo di rapportarsi mi hanno fatto sentire a mio agio e soprattutto non giudicato. Sorrideva sempre, sapeva trasmettermi voglia di vivere e di mettermi in gioco. Ben presto mi affezionai molto a lei.
La sua gioia di vivere era molto contagiosa – continua – mi colpiva la sua capacità di farmi aprire, di aiutarmi a superare le crisi di tristezza, di avere sempre delle risposte ai miei interrogativi. L’ascoltavo molto attentamente. Soprattutto rimanevo affascinato quando mi parlava del suo rapporto con Dio: lei Lo metteva sempre al primo posto.
Padre Nostro…
Maria, Madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.
Oggi ci mettiamo in ascolto di padre Luigi Caburlotto, che ci aiuta a riflettere
Cosa diceva don Luigi ai suoi ragazzi? Parlava loro come agli allievi dell’Istituto Manin e dell’Orfanotrofio Gesuati, dove centinaia di ragazzi imparavano un mestiere e si allenavano alla vita e al lavoro:
«Cari ragazzi, è una fortuna poter studiare: lo studio è un mezzo opportuno per costruire futuro. Dalla scuola si impara a vivere da cittadini, ad assumere responsabilità. Il tuo avvenire è nelle tue mani: impegnandoti puoi costruirlo sicuro.
L’uomo fa parte della grande famiglia universale, quindi in proporzione alle sue forze è tenuto a collaborare con gli altri per il bene comune. Chi non collabora al bene sociale è un membro disgregante della comunità».
Idea forza
Responsabili nelle conseguenze... per il bene del mondo
Momento di silenzio
Padre Nostro…
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.
Oggi è la Giornata Mondiale del rifiuto della miseria.
A promuovere l’idea alla base della giornata è Joseph Wresinski. Nato in una famiglia povera e cresciuto in Francia, nel 1946 viene ordinato sacerdote. Nel 1956 raggiunge un campo di senza tetto: 252 famiglie. Vivrà tutta la sua esistenza al servizio degli esclusi.
“Sono stato ossessionato dall’idea che queste famiglie non sarebbero uscite dalla miseria anche per molto tempo se qualcuno non le avesse accolte nel loro insieme, in qualità di popolo. Mi sono ripromesso che se fossi rimasto, avrei fatto in modo che potessero salire i gradini del Vaticano, dell’Eliseo, dell’Onu”.
In lui si radica una consapevolezza. “Non è tanto di cibo o di vestiti che questa gente aveva bisogno. Ma di dignità, di non dipendere più dal ben volere altrui”. Poiché “la miseria è opera degli uomini e solo gli uomini posso distruggerla”. (da spazio50.org)
Parola chiave
Dignità
Riflessione
In questa settimana missionaria che abbiamo vissuto, rivolgiamo un pensiero alle persone bisognose, che vivono uno stato di necessità materiale e spirituale..
Buona settimana missionaria!
Padre Nostro…
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.
La storia bella di oggi… è un evento storico
Il 16 ottobre 1978 veniva eletto Papa un uomo venuto da molto lontano. Si chiamava Karol Wojtyla, veniva da Cracovia (Polonia) e passerà alla storia come Giovanni Paolo II.
Nella sua prima omelia in piazza san Pietro, si rivolse a tutta l’umanità con delle parole piene di speranza (si può leggere o vedere almeno i primi due minuti del video: https://youtu.be/ENAlUCevrxY?t=5 )
“Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!
Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa “cosa c’è dentro il cuore dell’uomo”. Solo lui lo sa!
Oggi così spesso l’uomo non sa cosa si porta dentro, nel profondo del suo animo, del suo cuore. Così spesso è incerto sul senso della sua vita su questa terra. È invaso dal dubbio che si tramuta in disperazione. Permettete, quindi – vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare all’uomo. Solo lui ha parole di vita, sì! di vita eterna.”
Parole chiave
Non abbiate paura!
Riflessione
A volte possiamo aver paura delle difficoltà e delle difficoltà. A volte possiamo aver paura di qualche situazione legata a qualche persona. A volte possiamo aver paura dei nostri limiti. A volte possiamo aver paura addirittura di noi stessi!
Ma Gesù sa cosa c’è davvero nel nostro cuore. Lui ci conosce con amore e vuole il nostro bene: non vuole che rimaniamo schiavi della paura. Aprirgli con fiducia le porte del nostro cuore è la chiave per camminare nella Libertà. In un momento di silenzio, chiediamogli aiuto per quelle situazioni difficili in cui ci sentiamo soli e bisognosi del suo aiuto di amico.
Padre Nostro…
La santa di oggi ci rivela il segreto della preghiera…
Santa Teresa d’Avila, nata e vissuta in Spagna nel XVI secolo, è uno dei protagonisti più belli della Riforma Cattolica. Rinnovò la vita religiosa all’interno dell’Ordine del Carmelo. È tra i maestri di vita spirituale e di preghiera più illuminanti di tutti i tempi, avendo sperimentato le vette più alte della contemplazione e della vita mistica, cioè del rapporto vivo con Dio.
Idea forza
L'orazione, a mio parere, non è altro che un intimo rapporto di amicizia, nel quale ci si trattiene spesso da solo a solo con quel Dio da cui ci si sa amati.
(Santa Teresa d’Avila)
Riflessione
Santa Teresa scrisse varie opere sulla preghiera: il suo capolavoro è sicuramente “Il Castello interiore”, in cui descrive la vita interiore come un entrare nelle stanze di un castello (che è l’anima di ognuno di noi), nella cui camera più intima il Re, Dio, ci attende con amore.
A volte pensiamo alla preghiera come qualcosa di più o meno noioso, fatto di formule e di strani riti. Ma la preghiera è prima di tutto una relazione di amicizia con una Persona che ci ama infinitamente. In un momento di silenzio chiediamo a Gesù aiuto per imparare a entrare in questa meravigliosa esperienza.
Padre Nostro…
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.


